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Roma, 16 maggio 2002
IL DIBATTITO SULLA NUOVA LEGGE PER L’IMMIGRAZIONE
Seguito della discussione sul Disegno di legge:
Immigrazione ed asilo (approvato dal Senato) (A.C. 2454) ed abbinate
Intervento di Marco Boato per dichiarazione di foto finale - A.C. 2454
Stenografico Aula in corso di Seduta n. 153 di martedì 4 giugno 2002

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, Governo, colleghi, l'immigrazione è un fenomeno complesso che riguarda l'Italia, l'Europa, tutte le democrazie avanzate ed i loro rapporti con i paesi più arretrati e sottosviluppati, sia nel confronto nord-sud, sia nelle relazioni est-ovest.

L'Italia ha conosciuto per quasi un secolo il fenomeno dell'emigrazione verso altri paesi più sviluppati ed altri continenti; nel mondo vi sono molti milioni di persone di origine italiana, testimoni viventi della drammatica storia del nostro paese quando era caratterizzato da povertà, miseria e sottosviluppo. Sappiamo bene che, oggi, in Italia ed in Europa non si può immaginare una politica di immigrazione indiscriminata ed irregolare che provocherebbe gravi lacerazioni sociali, fenomeni di razzismo, xenofobia, intolleranza ed una convivenza sempre più difficile, specialmente tra le fasce sociali più deboli ed emarginate della nostra popolazione.

L'immigrazione è un fenomeno complesso che va governato con equilibrio e fermezza, con equità e rigore, con una forte collaborazione al livello europeo e con la cooperazione e la diretta responsabilizzazione dei paesi di provenienza sia a sud sia ad est. La vera sicurezza non è tanto soltanto un problema di ordine pubblico, che pure esiste e va affrontato nella sua dimensione; una cosa è la sacrosanta e doverosa lotta contro la criminalità italiana ed extracomunitaria, altra cosa il fenomeno dell'immigrazione irregolare, tecnicamente definita clandestina.

In molte delle nostre famiglie esistono persone pienamente integrate, ma che risultano tecnicamente clandestine perché non sono riconosciuti i loro diritti ed anche i loro doveri.

In molte delle nostre aziende, specialmente nel nord d'Italia, lavorano persone pienamente integrate e professionalmente capaci, ma che risultano tecnicamente clandestine perché non sono riconosciuti i loro diritti ed anche i loro doveri. Queste persone straniere sono lavoratori e lavoratrici nelle aziende, nelle famiglie che nulla hanno a che vedere con la criminalità.

Governare il fenomeno dell'immigrazione significa dunque combattere la criminalità laddove si manifesta, ma soprattutto superare il problema della clandestinità e sviluppare la capacità di integrazione, realizzando l'autentica convivenza nella solidarietà e nella sicurezza.

Governare il fenomeno dell'immigrazione significa fornire risposte adeguate alle esigenze del nostro sviluppo socio-economico e, al contempo, rispettare i diritti civili e umani per tutti, riconoscere le garanzie dello Stato di diritto e delle convenzioni internazionali in materia di asilo. Tutto questo non è presente in questa legge o è stato reso più complicato e difficile, più macchinoso e burocratico, più rigido e repressivo rispetto alla legislazione esistente. Questa non è tanto una legge, quanto un manifesto ideologico, un'arma impropria da agitare in una sorta di campagna elettorale permanente. Noi del gruppo Misto-Verdi-l'Ulivo esprimeremo voto contrario su questa legge perché essa è una pessima legge; non è una riforma, bensì una controriforma, un'operazione politica e ideologica regressiva che è stata imposta con la forza dei numeri, soffocando e stroncando brutalmente anche il più elementare pluralismo all'interno della stessa maggioranza di centrodestra. Le nuove norme conculcano i diritti dei lavoratori stranieri, ma anche quelli delle imprese italiane dove essi lavorano; conculcano i diritti delle persone, dei minori e delle famiglie, rendendo tutto più complicato, macchinoso e difficile ed ottenendo in tal modo l'effetto opposto: non meno, ma più clandestinità; non meno, ma più irregolarità; non meno, ma più insicurezza! Non si deve contrapporre la sicurezza alla solidarietà e alla convivenza, ma promuovere solidarietà e convivenza nella sicurezza.

Questa legge va invece nella direzione opposta: non si deve contrapporre una chiusura ideologica e regressiva ad aperture indiscriminate e demagogiche, ma costruire ed applicare regole certe, eque e praticabili. Questa legge va invece nella direzione opposta: non si deve rendere sempre più difficile e precaria l'immigrazione regolare e regolata, altrimenti si incentiva il fenomeno della clandestinità e dell'emarginazione.

Tale legge va appunto nella direzione opposta e creerà nuova clandestinità; essa calpesta infatti i diritti civili ed umani fondamentali. Lede la Costituzione, rende più difficile la convivenza e la coesione sociale. Per questo, noi del gruppo Misto-Verdi-l'Ulivo, noi dell'Ulivo, noi del centrosinistra, non voteremo questa pessima legge.

Ci opponiamo a questa controriforma ed avvisiamo i cittadini italiani che le conseguenze negative ricadranno anche su di loro, sulle persone, sulle famiglie, sulle imprese, sulla vita economica, sociale e culturale delle nostre città. Noi del Misto-Verdi-l'Ulivo, noi dell'Ulivo, noi del centrosinistra siamo per un'immigrazione regolare e regolarizzata, per i diritti e i doveri delle persone, delle famiglie e delle imprese, per una strategia di sviluppo socialmente ed economicamente sostenibile, per il rispetto dei diritti civili ed umani nel quadro di una convivenza possibile e di una positiva coesione sociale. Questa legge va nella direzione opposta. Per questo noi non la voteremo.

Applausi dei deputati dei gruppi del Misto-Verdi-l'Ulivo, dei Democratici di Sinistra-L'Ulivo, della Margherita, DL-l'Ulivo, Misto-Comunisti italiani e Misto-Socialisti democratici italiani - Congratulazioni)!

 

  Marco Boato

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